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William Lee: Siediti sul tuo culo!
Chronology
Nel Messico degli anni ’50, un immigrato americano quarantenne vive una vita solitaria in una piccola comunità americana. Ma l’arrivo di un giovane studente spinge l’uomo ad avere finalmente un legame significativo con qualcuno. Daniel Craig alla fine convince Luca Guadagnino a interpretare Drew Starkey dopo aver guardato i nastri delle audizioni con Guadagnino e avergli detto “Quello è il ragazzo” dopo aver visto Starkey… O quello che ne resta dopo quattro anni in Marina..
Presentato da The Graham Norton Show: Daniel Craig / Nicola Coughlan / Jesse Eisenberg / Kieran Culkin / Flo (2024)
Non avevo intenzione di vedere Queer al cinema e avrei aspettato che andasse in onda, ma un amico voleva vederlo, quindi ci sono andato. In realtà sono contento di averlo fatto, perché è un film molto interessante e visivamente bello. Come nella maggior parte delle storie di Burroughs, ci saranno personaggi sotto l’effetto di droghe pesanti, quindi lo sapevo e mi aspettavo che gran parte della storia sarebbe stata raccontata attraverso gli occhi di personaggi drogati/influenzati/indotti. Questo può essere complicato, poiché gran parte della storia è espressa attraverso metafore e immagini strane/bizzarre/difficili da decifrare.
Il resto del cast era composto da solidi personaggi di supporto e di supporto
Queer è stato piuttosto buono e, mentre mi aspettavo di uscire dal cinema confuso e confuso, sono uscito soddisfatto. Trent Reznor ha prodotto tutta la musica e penso che abbia fatto un ottimo lavoro, poiché la maggior parte della musica ha colto nel segno per me emotivamente. Per quanto riguarda le performance, Craig ha dato una performance molto solida in un ruolo che era difficile da interpretare, ma penso che l’abbia davvero fatto molto bene. Jason Schwartzman è stato fantastico e il suo personaggio ha dato a questo film un po’ di tenerezza di cui c’era tanto bisogno.
Qualcosa da considerare
La regia di Guadagnino è stata ben eseguita e, avendo visto alcuni dei suoi film, dirò che ha un modo speciale di bilanciare perfettamente la telecamera, l’illuminazione e la musica nei momenti più leggeri e sommessi dei suoi film. Crea davvero l’atmosfera, ma non è troppo evidente da sopraffare il momento. Penso che la terza parte nella giungla avrebbe potuto beneficiare di un attento montaggio, poiché ho ritenuto che si trascinasse un po’ troppo a lungo, o forse non era proprio pensato per svolgersi nella giungla? Queer non è un film “facile” da guardare e non sarà per tutti.
